03 settembre 2006

San Carlo, buona la prima

CASTELLAZZOSAN CARLO 0-0
(p.t 0-0)
CASTELLAZZO: Frisone 6, Bianchi 5, Llombart 6, Pizzorno 6, Di Tullio 6 (st 15’ Cermelli sv), Biasotti 5, Crosetti 6, Minetto 6, Ranzato 5 (st 11’ Ferraro 6), Visca 5, Digennaro 6 (st 13’ Martelli 6). NE: Asso, Montobbio, Falleti, Ragalzi. All. Fasce. SAN CARLO: Bellasio 6, Pasino 6 (st 19’ Boscaro 6), Righetto 6, Vignolo 6, Longo 6, Venniro 6, Bocchio 6, Bergamini 6, Linarello 6.5 (st 19’ Imarisio 7), Chilelli 6 (st 43’ Pivetta sv), Bellio 6. NE: Lisco, Cavalli, Mazzola, Messina. All. Casone. ARBITRO: Rondina (Vercelli). COLL.: Panico, Bergamo (Asti).
NOTE: Giornata estiva, terreno in perfette condizioni. 215 spettatori. Ammoniti Bianco, Llombart, Pizzorno (C), Righetto, Longo, Imarisio (S). Nessun espulso. Falli fatti 22-23, angoli 6-0; tiri in porta 2-1.
Dichiarazione del Direttore Sportivo, Franco Andreone, a fine gara:“Un risultato che ci da coraggio e stimoli per continuare a lavorare su questa strada, credendo nel gruppo e nel lavoro del mister. Questo collettivo sta dimostrando di migliore di giorno in giorno, soprattutto sul possesso palla, anche se c’è ancora tanta strada da fare. Bisogna quindi continuare a lavorare con impegno, consci che abbiamo ancora tanto da migliorare. Il risultato importante che in questo momento va bene, che ci da un po’ di morale, ma che comunque non deve farci abbassare la guardia. Un punticino che per una squadra che deve misurarsi con una nuova realtà come l’Eccellenza, e che si presenta in punta di piedi, ci dà la possibilità di continuare a lavorare con serenità – e a chi parla di un San Carlo già retrocesso alla fine del girone d’andata il ds, getta acqua sul fuoco delle polemiche – una rondine non fa primavera. Sicuramente un punto in Coppa Italia non può rassenerarci o farci abbassare la guardia. Il nostro campionato sarà una battaglia che si rinnoverà di gara in gara, fino alla fine. Tuttavia, oggi, abbiamo dimostrato di potere dire la nostra e che li lavoro e la lunga dedizione pagano e anche con mezzi inferiori all’avversario con l’impegno si può sopperire ad altre carenze”.

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